Con l'annuncio di un nuovo anime, gioco RPG e applicazione smartphone per il Digimon Card Game, il 2025 è un anno di grandi novità per i fan dei Digimon.
In occasione di queste novità, abbiamo voluto andare controcorrente e ripercorrere un po' la storia di questo franchise multimediale, riscoprendo qualche chicca ormai dimenticata, se non proprio sconosciuta ai nuovi fan dei Digital Monsters.
In questo articolo dunque, ti presentiamo una classifica dei giochi Digimon usciti per PlayStation 1, la prima console ad ospitare le avventure dei mostri digitali (se si esclude il Wonderswan di Bandai).
Siccome non è sempre tutto oro quello che luccica, però, abbiamo incluso nella classifica alcuni titoli che non hanno esattamente "brillato" - ma che meritavano comunque di essere menzionati nella lista, che è presentata partendo dal gioco (secondo noi) peggiore, fino al migliore. Cominciamo!
Ps: la classifica include solamente i titoli Digimon "principali" per PS1, escludendo spin-off minori dedicati alla connettività con PocketStation e il gioco educativo "Digimon Park".
Digimon World 2 (2000)
Digimon World 2, pubblicato nel 2000, rappresenta un unicum all’interno della storia videoludica di Digimon, sia per quanto riguarda la sotto-serie Digimon World, sia per il franchise più in generale.
Stiamo parlando, infatti, di un dungeon crawler, l’unico esponente di questo genere a tema Digimon esistente fino ad oggi. Probabilmente anche per questo cambio di genere il gioco non arrivò mai in Europa, dato che all’epoca i titoli della serie venivano pubblicizzati soprattutto per un pubblico più giovane.
Al di là della sua mancata release in Europa, però, il gioco è stato velocemente dimenticato dai fan, e non senza ragioni. Se da una parte è vero che i dungeon crawler tendono ad avere una struttura sempre identica a sé stessa per definizione, Digimon World 2 rincarava la dose con un gameplay che non proponeva sostanzialmente nulla di nuovo, risultando fin troppo semplicistico e ripetitivo anche per un pubblico non ancora esperto del genere.
Questo, però, non significa che il gioco non possa avere un valore per gli appassionati del franchise. Come dicevamo, rappresenta qualcosa di unico per la serie, e inoltre propone al suo interno oltre 100 Digimon, molti dei quali vengono introdotti in questo episodio per la prima volta.
Digimon Rumble Arena (2001)
Uscito alla fine del ciclo vitale di PS1, Digimon Rumble Arena ha dato inizio ad una vera e propria sotto-serie di picchiaduro a tema Digimon, che ha ricevuto due sequel nel corso degli anni.
L’idea di base è molto semplice: si tratta di un classico gioco di combattimento 1vs1, dove l’obiettivo è ridurre a zero la barra della vita dell’avversario. Una caratteristica distintiva del gioco è la presenza di una barra di energia, che si riempie con ogni colpo mandato a segno e con ogni colpo dell’avversario parato; una volta riempita, il Digimon può digievolversi, sferrando attacchi molto più potenti per un lasso di tempo limitato.
Inizialmente, i Digimon selezionabili sono solamente 9, ma il roster include 24 personaggi tra cui scegliere, con molte creature provenienti dalle serie Digimon Adventure, Digimon Adventure 02 e Digimon Tamers.
Il gioco non fa niente di davvero speciale per essere ricordato, ma al contempo non fa neanche errori clamorosi, motivo per cui rimane un titolo piacevole da giocare anche a distanza di anni dall’uscita, soprattutto per chi è affezionato all’epoca d’oro del franchise, che viene qui ben rappresentata con molti dei Digimon più noti del periodo.
Digimon Digital Card Battle (2000)
Continuiamo a parlare di esperimenti unici nel franchise, con il solo titolo videoludico dedicato al gioco di carte di Digimon. Stiamo parlando di Digimon: Digital Card Battle, titolo ispirato al mondo dei TCG.
Nonostante all’epoca esistesse già un TCG dedicato a Digimon, il gioco implementa delle carte e delle regole uniche, rendendo di fatto difficile parlare di un vero e proprio adattamento del gioco di carte che molti hanno conosciuto in quegli anni.
Spiegare le meccaniche di gameplay sarebbe troppo complesso per lo scopo di questo approfondimento; stiamo parlando di un gioco di carte a tutto tondo, dove il cuore dell'esperienza sta negli scontri tra due giocatori, al comando dei loro Digimon.
Proprio questo ha permesso al gioco di invecchiare abbastanza bene: al di là della componente tecnica, ormai datata, il gameplay risulta ancora piacevole da giocare, rendendo il titolo un buon pezzo da collezione per tutti gli appassionati di Digimon e di giochi di carte.
Digimon World (1999)
Il capostipite della saga Digimon World è probabilmente il gioco che per molti rappresenta le origini di Digimon in formato videoludico, dato che è uscito proprio al culmine del successo del franchise in occidente.
Difatti, la cover europea del gioco riprendeva il logo di Digimon Adventure, nonostante il titolo avesse ben poco a che fare con la serie animata, eccezion fatta per la location. Il gioco è infatti ambientato sull’Isola di File, dove i Digimon sembrano essere improvvisamente regrediti ad uno stato selvatico e molto aggressivo; per questo, Jijimon ha deciso di chiedere l’aiuto di un umano, il nostro protagonista senza nome.
A livello di gameplay, il gioco rappresenta una sorta di ibrido tra un virtual pet e un gioco di ruolo.
All’inizio dell’avventura viene infatti assegnato al protagonista un Digimon, che dovrà essere cresciuto e allevato prendendosi cura di tutti i suoi bisogni. Mano a mano che il Digimon cambia forma nel corso della sua vita, diventa anche in grado di lottare e di apprendere nuove abilità, che saranno utili per affrontare i Digimon impazziti e “convincerli” a tornare in città, dove si metteranno al lavoro per salvare il Mondo Digitale al nostro fianco.
Il gioco non brilla per le sue meccaniche, che non presentano niente di davvero nuovo o fatto meglio rispetto ad altri titoli che l’hanno preceduto, ma risulta incredibilmente coinvolgente ed immersivo: il senso di solitudine, avventura e mistero, che avevano caratterizzato anche la prima serie anime, sono qui tradotti perfettamente in chiave videoludica, grazie ad un mondo ricco di sorprese tutte da scoprire.
Insomma, un titolo che non può davvero mancare nella collezione di qualsiasi appassionato di Digimon, e che per molti rappresenta uno dei videogiochi più iconici mai ispirati dal franchise, al netto dei suoi difetti. Volendo però guardare alla qualità ludica generale, c’è probabilmente un altro gioco che merita la medaglia d’oro ancora più del primo Digimon World.
Digimon World 3 (2002)
Digimon World 3, conosciuto in Europa come Digimon World 2003 (dato che dalle nostre parti non esisteva alcun Digimon World 2), è il terzo ed ultimo gioco della saga ad essere uscito sulla prima PlayStation, ed il primo JRPG puro dedicato al franchise tra quelli che abbiamo visto sinora.
Il gioco vede il protagonista dell’avventura, chiamato semplicemente Junior, rimanere intrappolato all’interno del MMORPG “Digimon Online” insieme a suoi amici Ivy e Teddy, apparentemente a causa di un malfunzionamento del titolo stesso. I tre dovranno avventurarsi in questo Mondo Digitale alla ricerca di un modo per tornare a casa, scoprendo nel frattempo che cosa ha davvero causato il bug che ha dato inizio alla vicenda.
Il gioco si divide in due fasi: l’attraversamento dell’overworld 3D, dove si possono esplorare numerose location e interagire con altri personaggi, e i combattimenti, che vengono attivati quando si interagisce con un Digimon avversario. Il gameplay, anche in questo caso, non introduce nulla di nuovo, e soffre di un eccessivo grinding, necessario per affrontare alcune sezioni del gioco.
Al contempo, però, le battaglie sono molto divertenti e soddisfacenti, complice la grande libertà che viene data al giocatore nel personalizzare il party (composto da tre Digimon) e le loro linee evolutive. Ottimo anche il comparto estetico: graficamente il titolo risulta il migliore tra quelli usciti su PS1, complice il fatto di essere stato rilasciato alla fine del ciclo vitale della console.
Insomma, un gioco che viene spesso dimenticato ma che è sicuramente in grado di dare molto a ogni appassionato di Digimon, con un’avventura che può superare tranquillamente le 40 ore di gioco.
Conclusione
Come abbiamo visto, la storia degli adattamenti videoludici di Digimon è stata tutt’altro che lineare già sulla prima PlayStation.
Ciascuno dei titoli di questa classifica ha provato a tradurre le emozioni della serie in chiave videoludica affidandosi a generi completamente diversi tra loro, con risultati quantomeno ambivalenti.
Eppure, ciascuno di questi giochi ha ancora qualcosa da raccontare, e oltre a rappresentare delle preziosissime capsule temporali degli anni ’90.
E, in occasione della ventata di aria fresca portata dal 2025 alla serie Digimon, perché non provare e riscoprire anche le origine della serie, magari con console e giochi originali per PS1?
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